Marco Simone & Dario Salvatorelli: l’informatica e la pallacanestro come nessuno ve li sa raccontare

Un progetto nato dall’incontro tra due mondi: l’informatica e la pallacanestro. MoliseBasket.net è la rinascita di un sito storico, raccontata con passione, competenza e spirito innovativo.

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Dario Salvatorelli, Marco Simone

3/14/20254 min read

In questo articolo vi raccontiamo chi sono i due rifondatori” di molisebasket.net, il sito dedicato alla pallacanestro molisana, che nel 2016 aveva chiuso i battenti e che, poche settimane fa, è tornato online grazie a… noi. Siamo Dario Salvatorelli e Marco Simone, due amici che hanno saputo unire e valorizzare due passioni differenti ma complementari: la pallacanestro e l’informatica.

Abbiamo entrambi iniziato fin da giovanissimi a dedicarci con impegno a ciò che oggi rappresenta molto più di una semplice passione, affrontandolo con la stessa serietà di un vero lavoro.

Era il 30 aprile 2021 quando Marco entrò per la prima volta in un server Discord che, all’epoca, era gestito da poche persone, me compreso. Ricordo bene il nostro primo scambio: lui mi parlò subito della sua passione e professionalità nel campo dell’informatica, e in poco tempo venne inserito nello staff, affiancandomi nella gestione della community. Io ero già dentro dal 19 aprile, e da lì iniziò un percorso fatto di situazioni da affrontare, alcune stressanti ed altre più leggere, che ci portarono a far crescere il server fino al traguardo storico di oltre 600 membri.

Poi, come spesso accade, le cose cambiarono. Il server cominciò a perdere attività, e anche il rapporto tra me e Marco si raffreddò, fino a ridursi a qualche contatto essenziale. Solo poco tempo fa ci siamo ritrovati a parlare di nuovo, dopo tanto tempo, scambiandoci parole sul presente e su che strada avessimo intrapreso dopo la chiusura di quel capitolo.

L’idea di riaprire molisebasket.net è nata in modo spontaneo. Mi trovavo nella necessità di riorganizzarmi, perché all-around.net, il sito con cui collaboravo scrivendo articoli sulla Magnolia Campobasso (e non solo), avrebbe chiuso il 28 febbraio, come effettivamente è accaduto. Considerando che mio padre Vittorio continuava a pagare il rinnovo annuale del dominio ad Aruba nella speranza che il suo vecchio sito potesse tornare utile, ho pensato: perché non ripartire proprio da lì?

Con la professionalità di Marco e la mia passione per il basket, molisebasket.net ha ripreso vita. (Per saperne di più, CLICCA QUI).

Ma com’è andata dietro le quinte?

All’inizio abbiamo utilizzato una “lavagnetta” condivisa per progettare da zero la nuova versione del sito, con loghi e idee già pronte. Poi è arrivata la parte più ostica: Aruba. Operare con software dei primi anni 2000 per un developer del 2025 non è affatto una passeggiata. Pensate che la pagina era talmente obsoleta da richiedere Internet Explorer 4.0 per essere visualizzata correttamente, ed era ottimizzata per schermi a tubo catodico.

Abbiamo persino dovuto chiamare l’assistenza di Aruba (una scena quasi comica) per risolvere un problema con il collegamento del sottodominio “new”, che inizialmente doveva essere molisebasket.svago.online. Ma siamo riusciti a trovare una soluzione, arrivando infine all’attuale dominio: new.molisebasket.net.

Successivamente abbiamo associato Aruba a Hostinger, la piattaforma che utilizziamo attualmente per l’hosting, riportando online tutto ciò che avevamo progettato. E poi, l’ultima sfida: inserire il pulsante “Nuovo Sito” nel vecchio portale. Marco ha dovuto programmarlo utilizzando linguaggi praticamente preistorici. Sapete quanto ci abbiamo messo? Solo un giorno e mezzo di lavoro effettivo. Impressionante.

Marco è sorprendente. La sua passione per l’informatica è nata quasi per caso, ma ha sempre dimostrato un’intelligenza e una capacità fuori dal comune. Da piccolo era attratto dalla meccatronica, poi è passato all’elettrotecnica e infine all’informatica. Una sua grande curiosità è anche l’informatica quantistica: un campo che sfrutta i principi della fisica quantistica per creare computer più potenti, usando i qubit, capaci di rappresentare 0 e 1 contemporaneamente, permettendo calcoli molto più complessi.

Oggi Marco è un full stack developer, conosce 16 linguaggi + framework, ed è esperto in altri 20. Sta frequentando il quinto anno delle superiori e studiando strumenti come Qiskit, Cirq, QuTiP, e una volta preso il diploma inizierà a frequentare corsi per poter lavorare come reverse engineering.

Quanto a me, la mia passione per il basket “non giocato” è nata il 9 dicembre 2017, quando mio padre mi portò al Palavazzieri a vedere la mia prima partita: Magnolia Campobasso - San Giovanni Valdarno. Era il primo anno di A2 per la Magnolia e meno di un mese dopo avrei compiuto otto anni, quindi ero piccolo e ricordo poco (nota di Vittorio Salvatorelli: io invece ricordo benissimo la tripla "ammazzapartita" di Roberta Di Gregorio contro la capolista). Fu però nella stagione 2018/19 che mi innamorai della Magnolia di A2, con un quintetto composto da Ciavarella, Bove, Porcu, Marangoni e Zelnyte.

Poi arrivò il Covid, e con lui una lunga pausa. Per un po’ sembrava che la passione per il basket dentro di me fosse sparita, almeno per quello giocato (sì, ho giocato qualche anno alla Cestistica: attaccante abbastanza scarso, ma buon difensore). Anche per il basket visto dagli spalti avevo perso interesse, fatta eccezione per qualche ricordo isolato: la vittoria contro Venezia con Ndour e Anderson, e il dominio della coppia Gray-Parks.

Reshanda Gray lasciò la Magnolia nella stagione 2022/23, e Robyn Parks rimase praticamente da sola. E fu proprio quella, per me, la stagione della svolta. Le prime tre gare del campionato furono in trasferta, e solo alla quarta – la prima in casa – andai a vedere la partita quasi controvoglia. Era Magnolia-Ragusa, e la squadra campobassana rimontò in tre minuti da -10 vincendo 74-72, con un canestro finale di Parks. Da quel pomeriggio qualcosa è cambiato: la mia passione è riesplosa.

È stato il punto di partenza: cominciai a “spulciare” su lbftv le varie partite, appassionandomi soprattutto alle telecronache di Andrea Benedetti, il telecronista di Schio. E ho voluto provare. Ho praticamente costretto mio padre a rimettere in funzione il suo vecchio tablet, che ancora oggi utilizziamo a mo’ di telecamera, e sono andato al Palavazzieri per la mia prima telecronaca, una partita dei carissimi Under 13 di quell'anno, coloro con i quali avevo giocato alla Cestistica, contro la Ballers Lab Termoli.

Diverse persone sentirono quella telecronaca guardando la partita su Youtube, fra le quali Vincenzo Ciccone e Francesco Brunale. Quest’ultimo mi invitò a stare accanto a lui durante le telecronache delle gare di A1 della Magnolia e, poco dopo, Vincenzo mi offrì la possibilità di fare le telecronache della Magnolia di serie B. Poi ci furono le final eight di Coppa Italia a La Molisana Arena, evento durante il quale conobbi Cristiano Garbin, che mi ha introdotto ad all-around. E, ancora, la stagione 2023/24: a 14 anni, ho fatto la mia prima telecronaca ufficiale per la prima squadra di quella stessa Magnolia che mi aveva conquistato nel 2017 e che attualmente, lo sappiamo tutti, milita in Serie A1.

Ed eccoci qui, io e Marco, a unire le nostre passioni – informatica e basket – dando vita a un progetto che, ne siamo certi, vi piacerà. Dalla prossima stagione, ulteriori miglioramenti… stay tuned. È bello coltivare le proprie passioni. Se ci credi, se ti impegni, se dimostri di essere all’altezza, puoi davvero costruire qualcosa di grande. Io e Marco ne siamo una piccola prova.

Chiudo con una frase che non c’entra nulla con la quantistica – giusto per stuzzicare un po’ Marco – ma che racchiude lo spirito di tutto questo progetto:

“Il basket è l’unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare per terra.”
Bill Russell


Dario Salvatorelli, Marco Simone